L’Ente Parco vuole annullare l’autorizzazione della recinzione intorno al campo delle presunte apparizioni di Trevignano Romano.
L’Ente Parco di Bracciano e Martignano continua a denunciare gli abusi all’interno del terreno di via Campo delle Rose, a Trevignano Romano (Roma), sulle rive del Lago di Bracciano. Quello che era nato come un capo ad esclusivo uso agricolo, con Gisella Cardia è diventato un ritrovo per i raduni di preghiera dei fedeli.
Gli abusi di Trevignano
Già nel 2019, dopo la prima “lacrimazione” della statua di Medjugorje, Gisella insieme a suo marito Gianni ha acquistato il terreno di via Campo delle Rose da un ristoratore del posto, campo ad esclusivo uso agricolo, che ricade all’interno del Parco di Bracciano e Martignano.
A fine anno poi, l’associazione Madonna di Trevignano ha chiesto all’Ente Parco di fare una recinzione e mettere degli alberi. “Abbiamo rilasciato l’autorizzazione con nulla osta per la recinzione e la messa a dimora degli alberi, perché essendo un terreno ad esclusivo uso agricolo ciò si poteva fare”, spiega il direttore Daniele Badaloni.
Nella seconda metà del 2020, poi, Gisella Cardia non si è limitata agli accordi presi con l’Ente bensì ha iniziato ad aggiungere manufatti abusivi, segnalati quindi all’Autorità giudiziaria.
L’Ente Parco denuncia gli abusi
L’Ente Parco, dopo l’evidente violazione degli accordi da parte di Gisella Cardia, ha fatto dietro front chiedendo l’annullamento dell’autorizzazione della recinzione intorno al campo. Questo perché il terreno ad oggi non viene dedicato all’agricoltura e al pascolo, ma ad accogliere raduni di preghiera con centinaia di persone che il 3 di ogni mese.
“Dopo la rimozione della tettoia abusiva proseguono quindi incessantemente le attività amministrative e giudiziarie che l’amministrazione dell’Ente Parco ha già da tempo messo in atto affinché, sul luogo delle presunte apparizioni, sia ripristinata completamente la legalità in sinergia con il Comune di Trevignano. Ora l’associazione dovrà rimuovere anche la recinzione”, fa sapere l’Ente Parco.
Non avendo più i regolari permessi dell’Ente Parco quindi, la recinzione si aggiunge ai presunti abusi già contestati nel terreno dei rosari sia dal Parco che dall’amministrazione Comunale di Trevignano Romano, che nei mesi scorsi ha già ordinato la demolizione e il ripristino dei luoghi.